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Botti di robinia per l’affinamento della grappa ticinese

 

Il legno di robinia (Robinia pseudoacacia) presenta un notevole potenziale di valorizzazione, finora solo in parte sfruttato nelle nostre regioni. I popolamenti di questa specie sono presenti al Sud delle Alpi su una superficie esigua (< 1% della copertura forestale), dove però una gestione è in molti casi indispensabile e non di rado interessante dal profilo economico. Da queste premesse è nata l’idea di sviluppare un progetto su tre anni (metà 2018 – metà 2021) legato alla produzione di botti di robinia per l’affinamento di grappa ticinese. L’obiettivo è stato duplice: trovare nuove vie per la valorizzazione di legname indigeno e frondifero e, al contempo, analizzare le qualità tecniche di grappe ticinesi invecchiate in legno di robinia della Svizzera italiana. 

Il progetto – promosso da Federlegno.ch, dall'Istituto federale di ricerca WSL e da Agroscope e finanziato dal Fondo per la ricerca forestale e del legno dell’Ufficio Federale dell’Ambiente si è svolto sull’arco di tre anni.

In diverse occasioni abbiamo presentato le fasi del progetto. I link sotto portano a notizie e servizi di giornali, radio e televisione

  • Distillazione in novembre 2019
  • Degustazione all'occasione della conferenza Agroscope dei destillatori
  • Presentazione finale durante un convegno di esperti alla Corte del Vino a Morbio Inferiore 
 

Modulo 1: scelta e trattamento del legno

Nel primo modulo, curato da Federlegno.ch e WSL in collaborazione con lo studio EcoEng, s’intendono approfondire gli aspetti tecnici legati alla selezione, classificazione, stagionatura e trasformazione del legname di robinia per la realizzazione di doghe per botti. Queste operazioni verranno effettuate con l’ausilio di competenze locali, mentre la costruzione delle botti sarà affidata a un bottaio specializzato della Svizzera tedesca con materiale stagionato all’aria per 24 mesi e fornito con precise caratteristiche tecniche. La durata di vita delle botti è limitata a pochi anni: si tratta di un mercato di nicchia in grado di generare una domanda di legname di qualità ricorrente del tempo. A livello forestale ciò potrebbe contribuire, su piccola scala, a incentivare una selvicoltura specifica e più selettiva con ricadute positive anche per altri prodotti e servizi svolti da questa essenza legnosa. 

 

Immagini

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Mark Bertogliati, capoprogetto e ricercatore al WSL di Cadenazzo, ha marcato le robinie destinate a legno di botte. Accompagnerà la loro stagionatura con misurazioni periodiche. Foto: Mark Bertogliati
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Dai tronchi si ricavano assi per la stagionatura. Foto: Mark Bertogliati
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Le assi vengono stagionate durante due anni e controllate periodicamente. Foto: Mark Bertogliati
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Dopo due anni il legno può essere lavorato per botti. Foto: Mark Bertogliati, WSL
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Il bottaio Suppiger costruisce botti da 50 litri per la grappa. Foto: Mark Bertogliati, WSL
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La distilleria mobile
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Il distillatore Christian Mathys verifica il profumo della grappa appena distillata. Foto: Gottardo Pestalozzi, WSL
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Conferenza stampa il 12 novembre 2019 presso l'Azienda agraria cantonale a Mezzana
 

Modulo 2: invecchiamento della grappa in fusti di robinia

Oggetto del secondo modulo, seguito da Agroscope, sarà invece il processo di invecchiamento della grappa in fusti di robinia da 50 litri, con l’obiettivo di analizzarne le caratteristiche tecniche, sensoriali e organolettiche. Il legno di robinia conferisce aromi e note particolari a vini e distillati, già oggi riconosciuti e apprezzati in altri contesti geografici. Il potenziale di un abbinamento legno-distillato va però verificato a livello di singoli prodotti e regioni: nel nostro caso ci si concentrerà sulla grappa di vinacce Merlot (vendemmia prevista nel 2019), un prodotto di nicchia già oggi riconosciuto e apprezzato, ma con ancora notevoli margini di sviluppo.  

L’abbinamento del legname indigeno con la valorizzazione di altri prodotti del territorio consente di creare un valore aggiunto a favore di tutta la filiera del legno e di una maggiore diversificazione del settore enogastronomico ticinese. Questo progetto di ricerca si inserisce molto coerentemente nel programma di valorizzazione del legname frondifero promosso negli ultimi anni da Federlegno.ch e nel solco di un crescente interesse attorno al barrique in legno ticinese che potrebbe trovare nella robinia una nuova e promettente via di sviluppo.

 

Modulo 3: divulgazione dei risultati e del prodotto

Infine si passerà alla terza e ultima fase, quella dell’analisi dei risultati e della divulgazione. In questo ultimo modulo della ricerca si valuteranno il potenziale interesse legato alla produzione di grappe affinate in legno di robinia e le possibili ricadute nell’ambito della valorizzazione di legname di latifoglie della Svizzera italiana.   Nell’auspicio dei promotori del progetto – attraverso le indicazioni che scaturiranno da questa ricerca sia a livello di rapporto costi/benefici, sia a livello enotecnico – sarà possibile coinvolgere cantine private nello sviluppo di un nuovo prodotto tipico e genuino della Svizzera italiana, il cui denominatore comune è il legno di robinia.

Nel migliore dei casi si arriverà a unire l'utile al dilettevole: ottenere una miglior gestione dei boschi di robinia e allo stesso tempo gustare una deliziosa grappa.