Epidemiologia della Flavescenza dorata nei vigneti del Ticino

Gestione del progetto

Marco Conedera

Vice

Gianni Boris Pezzatti

Personale del progetto

Attilio Rizzoli

Durata del progetto

2018 - 2024

Cooperazione Finanziamento

Il gruppo di ricerca del WSL presente nel Campus di ricerca di Cadenazzo ha lanciato uno studio con lo scopo di approfondire l’epidemiologia della Flavescenza dorata nei vigneti del Canton Ticino che trova nel bosco un potenziale serbatoio. Il progetto è finanziato dall’Ufficio Federale dell’Agricoltura e coinvolge anche Agroscope ed il Servizio Fitosanitario Cantonale come partner esterni.

Grazie a questa iniziativa si spera di poter acquisire nei prossimi anni conoscenze più dettagliate e utili alla gestione di questa malattia di quarantena sottoposta quindi di principio a misure di lotta obbligatoria. Attualmente il paesaggio boschivo ed i potenziali vettori alternativi che vi vivono non sono infatti considerati nella gestione della malattia L’ulteriore obiettivo consiste nell’individuare nuove strategie di controllo compatibili con i bisogni della viticoltura nel rispetto dell’ambiente.

La Flavescenza dorata (FDp) appartiene al gruppo dei giallumi della vite ed è causata dal fitoplasma Candidatus Phytoplasma vitis. La malattia è originaria delle regioni europee, ma ha assunto un carattere epidemico con l’introduzione accidentale dalle regioni nordamericane della cicalina Scaphoideus titanus, la quale, essendo in Europa infeudata alla vite, si è dimostrata esserne il suo vettore epidemico. 

Recenti studi hanno evidenziato la presenza del fitoplasma della FD anche su piante legnose quali l’ontano nero (Alnus glutinosa), il nocciolo (Corylus avellana), la clematide (Clematis vitalba) e anche la neofita ailanto (Ailanthus altissima). Il potenziale bacino di inoculo di FD rappresentato dalla presenza di piante legnose infette in bosco e negli immediati dintorni dei vigneti ha rivelato un quadro epidemiologico inaspettatamente complesso della malattia. Molte altre cicaline che vivono normalmente al margine del bosco possono inoltre fungere da vettore del fitoplasma tra le piante forestali ospiti e la vite, contribuendo così a mantenere l’inoculo della malattia nel vigneto.

Obiettivi del progetto

Nel 2018 è stata lanciata un'iniziativa Euphresco per promuovere la collaborazione tra i gruppi di ricerca con l'obiettivo di trovare un approccio olistico all'analisi dei sistemi FD. L'obiettivo è quello di sviluppare strumenti e migliori pratiche per la gestione sostenibile delle risorse viticole nelle zone a rischio di FD. Questo progetto fa parte dell'iniziativa Euphresco e mira a migliorare le strategie di monitoraggio e controllo di questo organismo di quarantena. I suoi obiettivi principali sono:

  1. Conoscere l'ecologia (cioè le preferenze dell'habitat) del principale vettore di FD, S. titanus, e di vettori FD alternativi e presunti (ovvero già risultati infetti, ma di cui non si ha ancora prova della loro capacità di trasmettere il fitoplasma alla vite).
  2. Monitorare la presenza e la distribuzione di vettori FD alternativi e presunti all'interno e intorno al vigneto.
  3. Un protocollo per la mappatura di possibili specie vegetali che ospitano spontaneamente FD.
  4. Monitorare gli effetti della sospensione delle misure obbligatorie di controllo di FD in Ticino.

Approccio e metodologia

L'area di studio è costituita dal paesaggio viticolo del Ticino. Sono stati selezionati sei vigneti: tre coltivati con la cultivar tollerante ‘Merlot’ e tre con la cultivar sensibile 'Chardonnay'. Per la selezione dei siti di studio, sono inoltre state considerate le componenti paesaggistiche di ogni sito.

Il campionamento in campo degli insetti vettori è effettuato con trappole gialle poste all'interno dei vigneti e nei dintorni fino a 50 metri all’interno del bosco. Le trappole vengono cambiate settimanalmente. Gli insetti target vengono determinati al binoculare e trasferiti sotto alcool per eseguire le analisi genetiche per la detezione del fitoplasma.

Tutte le viti sintomatiche vengono localizzate e le foglie raccolte per le analisi genetiche. Anche le potenziali piante ospite alternative di FDp (p.es. Alnus glutinosa) vengono localizzate e considerate per l’analisi paesaggistica.

Modifiche anatomiche causate dalla presenza di FDp nel legno e nel floema della vite sono inoltre studiate a livello microscopico.