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Storia

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Con la fondazione dell'allora Istituto Centrale per la Ricerca Forestale di Zurigo e del Laboratorio sulla neve di Davos l'attenzione dei ricercatori venne dapprima focalizzata sulla gestione delle foreste, l'idrologia e lo studio della neve. Oggi gli studi spaziano su un'ampia gamma di argomenti ed ecosistemi.

 

 

Dall'unione delle due istituzioni è nato un centro di ricerca ambientale multidisciplinare e moderno. Il WSL è attualmente insediato in cinque sedi principali ed opera su alcune migliaia di siti sperimentali sparsi in tutta la Svizzera. Contatti a livello regionale e la versatilità nel campo della ricerca ci consentono di elaborare contemporaneamente sia conoscenze fondamentali per un uso ed uno sviluppo sostenibile del nostro ambiente, che di svolgere ricerche riconosciute a livello internazionale.

Sulle orme dei pionieri

Chiunque abbia visitato il WSL di Birmensdorf, conosce il nome delle aule dedicate a Flury e a Engler. Entrambi sono stati pionieri della ricerca forestale, ricoprendo la carica di direttore dell'Istituto federale di ricerca per la foresta EAFV. Per entrambi la missione dell'istituto era chiara: la ricerca doveva servire da un lato ad acquisire nuove conoscenze, ma anche fornire alla società risposte idonee ai problemi più urgenti.

La foresta e la neve - gli argomenti primordiali

Fin dall'inizio le problematiche da affrontare furono numerose: da sempre la foresta ha fornito legname da costruzione e da ardere, lettiera e foraggio per l'allevamento. Per decenni venne sfruttata in modo eccessivo tanto che verso al 1850 vi fu un picco nelle attività di deforestazione.
Come era possibile ricostituire la foresta alfine di garantire un approvvigionamento sostenibile di materie prime e di garantire la protezione contro i pericoli naturali? La gestione forestale, la protezione dei boschi e la capacità protettiva delle foreste contro le alluvioni sono quindi stati per decenni i temi centrali di ricerca dell'Istituto centrale per la ricerca forestale, fondato nel 1885. Un pugno di ricercatori temporaneamente alloggiati presso il Politecnico Federale di Zurigo venne incaricato di "fornire delle basi decisionali fondate, complete, nonché  fruibili dagli operatori dell'economia forestale".

Anche la "Commissione di ricerca sulle valanghe" istituita nel 1931 e i primi laboratori sperimentali sulla neve costruiti nel 1936 sul Weissfluhjoch vennero incaricati di risolvere dei problemi molto concreti: infatti l'avvento delle attività legate al turismo di massa rese necessaria la messa in sicurezza di piste da sci e strade contro le valanghe. Inoltre l'elettrificazione delle ferrovie elvetiche richiese la costruzione di impianti idroelettrici sicuri. Questa evoluzione imponeva una migliore conoscenza della neve e dei fenomeni connessi con le valanghe. Nel 1945, pochi anni dopo la sua fondazione, l'Istituto Federale per la neve e delle valanghe assunse la responsabilità di gestire il servizio nazionale di allarme sulle valanghe. Fino ad allora questa mansione era di competenza dell'Esercito svizzero. Ancor oggi la neve, ora non più considerata unicamente come una minaccia, ma anche come una risorsa, è uno dei temi centrali della ricerca dell'SLF.

Società e Ambiente - una nuova gamma di argomenti

La gamma di temi di ricerca venne ampliata da entrambe le istituzioni dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1948 l'allora direttore dell'EAFV Hans Burger osservava che "ogni tentativo di chiarire una questione, quasi sempre faceva emergere una serie di nuovi interrogativi." Il WSL venne confrontato con domande sempre nuove riguardanti i mutamenti delle condizioni delle foreste, della società e di quelle ambientali, questioni che implicavano l'elaborazione di soluzioni basate su solide basi scientifiche. Così vennero messi in cantiere, a partire dagli anni '70, degli studi dedicati al paesaggio, in particolare con i lavori dell'inventario svizzero delle torbiere avviato nel 1976. Il crescente inquinamento atmosferico diede un impulso verso l'acquisizione di conoscenze riguardanti gli effetti. Il WSL giocò da allora un ruolo autorevole, sviluppando numerosi fondamenti conoscitivi per affrontare l'inquinamento di origine antropica. La biodiversità, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la protezione contro i pericoli naturali sono ulteriori compiti che si sono aggiunti negli ultimi anni.

Un forte radicamento nelle regioni e nella pratica

Non solo i temi rilevanti dal profilo metodologico e della ricerca sono diventati più variati all'interno del WSL nel corso degli anni. Pure la presenza dei ricercatori nelle diverse Regioni è progressivamente aumentata. Nel 1888 vennero allestite le prime aree sperimentali mirate allo studio della produttività dei boschi svizzeri e a nel 1896 erano già ben 459 le parcelle sperimentali seguite dall'istituto. Attualmente il numero totale di aree di ricerca è salito ad oltre 6'000. Nel 1991 il WSL istituì presso il Politecnico di Losanna e a Bellinzona, ed in seguito nel 1995 anche a Sion, delle stazioni di ricerca esterne incaricate di  promuovere le sinergie locali e di favorire il dialogo con gli operatori della pratica.

Dalla prospettiva ristretta dal punto di vista tematico, vissuta durante i primi anni da pionieri della ricerca come Engler e Flury, l'istituto è progressivamente cresciuto, diventando un centro di ricerca ambientale di fama nazionale ed internazionale. Il merito di questo successo è da attribuire a generazioni di ricercatori visionari che hanno lavorato in modo scientificamente ineccepibile, impegnandosi in prima persona in favore dei bisogni della società e dell'ambiente. Grazie al loro lavoro anche in futuro il WSL potrà fornire le basi per un approccio responsabile verso il nostro ambiente.

 

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