07.01.2025 | Haoyun Liu | WSL News
A Zurigo, due artisti hanno scoperto per caso la bioluminescenza di una specie di fungo. Insieme a una micologa dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL), hanno studiato e descritto questo fenomeno ancora poco conosciuto.
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I funghi bioluminescenti sono spesso associati alle regioni tropicali, ma alcuni crescono anche in Svizzera. Gli artisti Heidy Baggenstos e Andreas Rudolf lavorano con gli organismi bioluminescenti da oltre 10 anni. “Vogliamo dimostrare che questi funghi bioluminescenti sono presenti anche nelle foreste svizzere e che non è necessario andare lontano per trovarli”, spiega Heidy Baggenstos.
Una sera, durante una passeggiata nella foresta vicino al quartiere zurighese di Albisrieden, il duo ha notato un bagliore verde attraverso la loro macchina fotografica. A volte, la bioluminescenza dei funghi è così debole da non essere visibile a occhio nudo. “Al giorno d'oggi abbiamo sempre il nostro telefono o una torcia, ma per vedere la bioluminescenza nella foresta deve essere buio”, spiega Andreas Rudolf.
I due artisti hanno prelevato alcuni campioni dell'esemplare, ritenendo che si trattasse di Mycena haematopus, una specie bioluminescente nota. Tornati nel loro studio ben illuminato, hanno scoperto che si trattava di un'altra specie, Mycena crocata, nota per il suo lattice color zafferano, che non era mai stata descritta come bioluminescente.
Discipline trasversali ¶
In collaborazione con Renate Heinzelmann, micologa del WSL, hanno ulteriormente caratterizzato questa nuova scoperta. Gli artisti hanno misurato la quantità di luce emessa dalle diverse parti del fungo utilizzando lunghe esposizioni e un luminometro che amplifica la luce troppo debole per la fotocamera. “La maggior parte degli esperimenti è stata condotta dagli artisti stessi. Hanno raccolto i campioni, scattato le foto ed effettuato le misurazioni della luce”, sottolinea la ricercatrice.
La bioluminescenza è un processo chimico attraverso il quale gli organismi viventi producono luce. I funghi hanno sviluppato un meccanismo proprio: la fase chiave è la conversione della luciferina da parte dell'enzima luciferasi in un prodotto instabile, che rilascia energia sotto forma di luce. A differenza della fluorescenza, questo processo non richiede una fonte di luce esterna.
Le misurazioni della luminosità hanno rivelato che lo sporoforo (vedi riquadro) di M. crocata non è luminoso, ad eccezione della base del piede, e che il micelio è il più delle volte la fonte della luce verde. Il micelio è la rete sotterranea di un fungo, simile alle radici delle piante. Per questo motivo, anche il legno in decomposizione su cui cresce questa specie di micena emette una luce verde. Se spaccato, questa bioluminescenza dura fino a 4 ore, finché il legno non si secca. Quando Heidy Baggenstos e Andreas Rudolf hanno creato colture pure di micelio in condizioni ottimali, la bioluminescenza è durata fino a 164 giorni.
Perché la bioluminescenza? ¶
Le analisi genetiche condotte da Renate Heinzelmann hanno confermato l'identità della specie e la presenza di geni legati alla bioluminescenza che si trovano in tutti i funghi luminosi del genere Mycena. “Altre specie bioluminescenti verranno continuamente scoperte”, prevede la ricercatrice. “La bioluminescenza è poco studiata, quindi più cerchiamo, più ne troveremo”.
I funghi bioluminescenti affascinano i ricercatori da quando Aristotele li osservò per la prima volta più di duemila anni fa, descrivendoli come “fuoco freddo” emanato dal legno in decomposizione. Tuttavia, il mistero che circonda questo fenomeno è rimasto nel tempo. Benché il meccanismo biologico sia ormai noto, il suo ruolo ecologico rimane incerto. Alcuni funghi bioluminescenti potrebbero attirare gli insetti per disperdere le loro spore ma questa ipotesi non si applica alla bioluminescenza del micelio, che è ben nascosto sottoterra. “Sembra che la bioluminescenza si sia mantenuta per molto tempo, quindi presumiamo che abbia una qualche funzione”, dice la micologa,
Anatomia dei funghi
Lo sporoforo: è la parte del fungo che normalmente si trova in superficie e produce spore. Spesso è costituito da un gambo e da un cappello. Non tutte le specie formano sporofori e alcuni non sono visibili a occhio nudo.
Spora: unità riproduttiva del fungo, con una funzione simile a quella del seme nelle piante, ma mentre il seme è composto da più cellule, la spora è una singola cellula.
Micelio: rete di filamenti, spesso sotterranei, che assorbe le sostanze nutritive.
Piede: il “gambo” della sporofora.
Lattice: liquido lattiginoso che trasuda dal fungo quando è danneggiato.
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