Perché i bostrici fanno bene ai picchi

I bostrici non causano solo danni nella foresta, ma promuovono anche la biodiversità forestale a lungo termine. I picchi utilizzano il legno morto creato da un'infestazione da bostrico come riparo e sito di nidificazione e vi costruiscono cavità che possono essere utilizzate da altri animali. I ricercatori e le ricercatrici dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL sono riusciti a dimostrare in che misura questi coleotteri favoriscono i picchi analizzando quasi 30 anni di dati provenienti da tutta la Svizzera.

  • I dati di monitoraggio a lungo termine dimostrano che il bostrico non danneggia solo la foresta, ma promuove anche la biodiversità a lungo termine.
  • Dopo un'infestazione da bostrico, il numero di picchi aumenta e rimane elevato per anni dopo l'infestazione. I picchi hanno bisogno di legno morto per trovare cibo e siti di nidificazione.
  • Le cavità dei picchi sono utilizzate da altri animali come rifugio e siti di nidificazione.

I bostrici hanno, a torto, una cattiva reputazione. Sebbene negli ultimi 20 anni abbiano causato ingenti danni economici in Europa centrale e in parte anche in Svizzera, promuovono anche la biodiversità forestale. Lo dimostra un nuovo studio del WSL basato su 30 anni di dati di monitoraggio. I ricercatori e le ricercatrici hanno dimostrato per la prima volta la presenza di un maggior numero di picchi nella foresta dopo una forte infestazione da bostrico. Questo aumento è stato evidente anche per sette-nove anni, come riportano i ricercatori e le ricercatrici nella rivista scientifica Journal of Animal Ecology. Il motivo è che i picchi hanno bisogno di legno morto, quello che rimane dopo una riproduzione di massa del bostrico, come cibo, riparo e siti di nidificazione.

Per lo studio, i ricercatori e le ricercatrici hanno raccolto quasi 30 anni di dati di monitoraggio a livello nazionale provenienti dall'Inventario Forestale Nazionale svizzero (IFN) e dalla Protezione della foresta svizzera (WSS), entrambi gestiti dal WSL e dalla Stazione ornitologica svizzera. Grazie alla modellazione al computer, i ricercatori e le ricercatrici hanno utilizzato questi dati per cercare indizi su come le infestazioni da bostrico e le popolazioni di picchi siano collegate. Delle tre specie di picchio studiate, le correlazioni più forti sono state riscontrate con il picchio tridattilo.

Il picchio tridattilo si nutre di bostrici e studi precedenti avevano già dimostrato che l'infestazione da bostrico porta a una maggiore densità di popolazione. Tuttavia, non era chiaro se questo aumento avviene a breve termine perché i picchi mangiano i bostrici, o se vi è un legame più a lungo termine, cioè se i picchi traggono vantaggio anche dal legno morto che si sviluppa dopo un'infestazione da bostrico. Con questo studio si è potuto dimostrare che i picchi hanno effettivamente beneficiato dell'habitat costituito dal legno morto per un periodo di tempo più lungo.

La ricerca dimostra anche il valore della scienza a lungo termine, spesso difficile da finanziare, spiega Marco Basile, ecologo ed esperto di uccelli: «Questi dati ci aiutano a rispondere a domande ecologiche a cui non potremmo rispondere con studi a breve termine di uno o due anni», spiega.

Vita nascosta nel legno morto

Un'infestazione da bostrico può anche promuovere la biodiversità della foresta nel suo complesso, poiché sono molte le specie che dipendono dai picchi per il loro ciclo vitale. Essi costruiscono strutture a grotta negli alberi che possono essere utilizzate da molti altri animali come insetti, vespe, api, coleotteri, pipistrelli, piccoli mammiferi e scoiattoli per nidificare, ripararsi e nascondersi. Il legno morto è quindi una componente molto importante della salute delle foreste.

L'economia forestale ha riconosciuto l'importanza del legno morto per la biodiversità e lo sta già promuovendo in modo mirato. Questi sforzi stanno avendo effetto e oggi nelle foreste svizzere c'è più legno morto rispetto a pochi anni fa.

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