Suddivisione dei gradi di pericolo nel bollettino delle valanghe

28.11.2020  |  Martin Heggli  |  News SLF

A partire da questo inverno, l’SLF suddivide più dettagliatamente i gradi di pericolo nel bollettino delle valanghe. Il nuovo grado intermedio indica se il pericolo si trova tendenzialmente nella fascia inferiore, centrale o superiore del grado di pericolo. Le e gli utenti ricevono così un’informazione supplementare per la valutazione del rischio.

Quali sono le novità? A partire da questo inverno, nel bollettino delle valanghe i gradi di pericolo vengono ulteriormente suddivisi in gradi intermedi. I cinque gradi di pericolo utilizzati sinora rimangono invariati. Essi descrivono il pericolo di valanghe su una scala che parte da «debole» (grado 1) e arriva fino a «molto forte» (grado 5). Questi gradi vengono ora completati da un’informazione supplementare che indica se il pericolo si colloca nella fascia inferiore (-), centrale (=) o superiore (+) del grado di pericolo, rispecchiando così meglio la continua evoluzione del pericolo di valanghe. La suddivisione, applicata a partire dal grado 2, vale esclusivamente per le valanghe asciutte. Fino ad oggi questa informazione era già implicitamente inclusa della descrizione del pericolo. A partire da oggi viene indicata in maniera esplicita, facilitando così l’interpretazione del bollettino delle valanghe.

Perché questa modifica? Sono anni ormai che l’SLF riceve periodicamente la richiesta di specificare con più precisione il pericolo di valanghe. Soprattutto il grado 3 comprende uno spettro molto ampio per gli appassionati di sport invernali. Anche le addette e gli addetti alle previsioni sentono da tempo l’esigenza di poter specificare con maggiore esattezza il pericolo. Con l’introduzione dei gradi intermedi è stato quindi possibile soddisfare queste richieste.

Perché non aggiungere semplicemente un ulteriore grado di pericolo? Nuovi gradi di pericolo sono irrealizzabili nel contesto internazionale e sarebbero anche poco opportuni. Il previsore Kurt Winkler spiega: «Il vantaggio del nuovo sistema è che tiene conto delle conoscenze maturate nella ricerca psicologica.» Infatti, sembra che il cervello umano sia in grado di fare una distinzione tra un massimo di cinque – sette classi predefinite. Queste corrispondono ai gradi di pericolo per i quali esistono definizioni chiare. Questa suddivisione avviene tramite una riflessione logica e quindi lenta. Il nostro cervello è però anche in grado di stabilire senza problemi un ordine gerarchico relativo all’interno delle classi. Una suddivisione di questo tipo avviene in modo intuitivo e quindi veloce.

La novità funzionerà sul campo? Già nel corso degli ultimi sei inverni il servizio di avviso valanghe dell’SLF ha assegnato un grado intermedio a tutte le valutazioni del pericolo, senza tuttavia pubblicarlo. Per verificare la novità, questa enorme serie di dati è stata sottoposta a un’analisi statistica. Quest’ultima ha confermato che le differenze tra il grado di pericolo previsto nel bollettino delle valanghe e il feedback ricevuto dal territorio sono minori se viene considerato il grado intermedio. Inoltre, è stata dimostrata una chiara relazione con i fattori oggettivamente misurabili che contribuiscono a formare una valanga. Da un grado intermedio a quello immediatamente superiore aumenta ad es. la frequenza dei rumori di assestamento e delle valanghe provocate da persone, mentre per contro i risultati dei test di stabilità peggiorano. Dal momento che durante il periodo di verifica è anche emerso che la suddivisione non funziona con le valanghe bagnate, in presenza di una situazione di valanghe bagnate i gradi intermedi non vengono indicati.

Per chi sono utili i gradi intermedi? E come si usano in modo corretto? Chiunque può beneficiare di questa informazione supplementare. «Chi vuole evitare le situazioni più pericolose dell’inverno, può ad es. semplicemente aggirare le parti di terreno in cui è previsto il grado di pericolo 3+ o superiore e al loro posto scegliere una regione in cui il pericolo è inferiore o quel giorno rinunciare del tutto all’escursione», prosegue Kurt Winkler. I gradi intermedi possono però essere utilizzati anche quantitativamente. Il calcolo del rischio valanghe svolto dal sito skitourenguru.ch considera ad esempio anche i gradi intermedi.

Questi ultimi sono utili anche per l’uso del metodo di riduzione grafico. Per una valutazione di massima, con questo metodo è possibile continuare a usare il grado di pericolo. In alternativa, sulla base del grado intermedio è possibile partire dal lato destro o sinistro del grado di pericolo in questione e quindi utilizzare il codice cromatico diagonale.

Si può anche rinunciare all’uso dei nuovi gradi intermedi? Le analisi dimostrano che grazie ai gradi intermedi il pericolo viene in media compreso meglio, anche se – come accade per ogni previsione – possono anche verificarsi valutazioni erronee. Ignorando il grado intermedio si rinuncia a un’informazione supplementare che consente di valutare meglio il rischio.  «In ogni caso è importante prendere sempre sul serio il grado di pericolo», conclude Kurt Winkler. «I grado 3- è comunque un grado 3, cioè significa che sussiste un marcato pericolo di valanghe, e non deve essere minimizzato ritenendolo un grado 2».

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