6.7.2023 | Gottardo Pestalozzi | News WSL
Cosa sono le "soluzioni basate sulla natura" di cui si parla nell'ambiente scientifico? Nel quadro di un simposio internazionale ricercatori e ricercatrici si sono rivolti al pubblico. Impressioni dal Centro congressuale Monte Verità.
Durante quattro giorni ricercatori di tutto il mondo si sono incontrati al Monte Verità per discutere lo stato d’emergenza della biodiversità e su come la scienza possa offrire le basi per decisioni politiche a riguardo. Nel quadro di questa conferenza internazionale, organizzata congiuntamente da Eawag - l'Istituto per la Ricerca sulle Acque e dall'Istituto federale WSL, si è tenuta una serata pubblica il 28 giugno 2023. Il suo scopo era di trasmettere in lingua comprensibile, vale a dire con brevi presentazioni in italiano e senza troppa terminologia scientifica. E di creare spazio per un dialogo tra ricercatori, pubblico e rappresentanti di gruppi d’interesse. Una settantina di persone hanno seguito l’invito. Per cominciare, si sono fatte dare il benvenuto da un gruppo di cinghiali presso il posteggio. Come per dire: Parlate di coabitazione con la natura? Eccoci!
Marco Moretti dell’Istituto di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL introduce la serata sottolineando il ruolo delle città nell’attuale crisi di biodiversità. Per chi ci vive, specie nelle megalopoli, il verde cittadino è il solo punto di contatto con la natura. Allo stesso tempo la necessità di economizzare sull’utilizzo del suolo richiede densificazione. Questa spaccata è oggetto di dibattito a livello politico e architettonico. La scienza vi contribuisce con la sua ricerca di “Nature Based Solutions”, vale a dire soluzioni basate sulla natura.
Christian Scapozza è ricercatore presso la SUPSI e si occupa di ambiente, costruzioni e design. Con l’aiuto di foto storiche illustra lo sviluppo del territorio in Ticino. Particolarmente spettacolare come si è trasformato il piano di Magadino dal 1850 in poi. Oggi con progetti come il Parco fluviale Saleggi-Boschetti si cerca di ridare un po' di spazio alla natura. Non si tratta con questo di favorire una specie di altruismo ecologico. Il passaggio da una gestione del paesaggio antropocentrica, vale a dire orientata all’uomo, a un approccio più orientato alla natura, è nell’interesse di noi tutti.
Come aggiunge Chiara Catalano: “Si può vivere senza l’economia, ma non senza la natura”. La ricercatrice in architettura del paesaggio ritorna sul tema di Marco Moretti e illustra le soluzioni basate sulla natura. Queste comprendono tutta una serie di spunti e accorgimenti da prendere in considerazione enei progetti di sviluppo urbano. Si tratta di trovare e mettere in atto soluzioni imitate da ecosistemi naturali, basandosi sull’idea che la natura ci aiuta a vivere in modo sostenibile. Esempi pratici: tetti verdi, cassette nido sulle facciate, materiali di costruzione riciclati
Infine Giulia Donati, ricercatrice presso Eawag - l'Istituto per la Ricerca sulle Acque, ci ricorda che oggi si parla di una “sesta estinzione di massa” e che la misure prese finora a livello locale, regionale e globale non bastano per frenare l’ecatombe. Vi sono certo sempre più zone protette, ma spesso manca l’interconnessione tra di loro perché le specie possano continuare sopravvivere e svilupparsi. L’interconnessione manca anche a livello sociale: Per uno sviluppo sostenibile è indispensabile che gli attori di ogni tipo – privati, industria, stato – si parlino per accordarsi su misure che possono a breve termine sembrare svantaggiose agli uni, ma che a lungo termine servono a tutti.
Dopo le quattro presentazioni la divulgatrice scientifica Clara Caverzasio modera una vivace discussione. Tra i temi toccati dal pubblico – tra cui Samantha Bourgoin dei Verdi e Guido Maspoli del Cantone - spicca la problematica “le regole ci sono, ma non si fanno rispettare”: Non basta per esempio che una zona venga protetta da un’ordinanza federale o cantonale se il comune in cui si trova non attua i necessari provvedimenti. Servono obblighi e incentivi per svegliare e mantenere la consapevolezza che la protezione della natura è essenziale per l’esistenza umana.